IL MASSACRO DI TULSA (OKLAHOMA, 1921)

di Federica Fornasiero.

30 maggio 1921: Dick Rowland, lustrascarpe nero di Tulsa, lavorava in centro città. A causa della segregazione razziale, l’unica toilette in cui erano autorizzati gli afroamericani si trovava nel Dexler Building e per raggiungerla si doveva utilizzare l’ascensore. Non si sa esattamente come andarono le cose, probabilmente Dick inciampò cadendo su Sarah Paige e venne accusato di aggressione e tentato stupro. La polizia allora prelevò il diciannovenne e i giornali iniziarono a diffondere la notizia dell’aggressione, nonostante gli agenti non avessero ancora accusato Rowland. Il Tulsa Daily World pubblicò un articolo intitolato «Nab negro for attacking girl in an elevator», fornendo un pretesto per il linciaggio. Così un drappello di bianchi si raggruppò chiedendo che il ragazzo fosse consegnato loro, in modo che potessero fare giustizia; contemporaneamente un gruppo di neri si armò per andare a difendere il presunto colpevole. Inizia così la storia del Massacro di Tulsa.

L’EREDITÀ STORICA DI GIOVANNI FALCONE

di Michele Gatto.

A quasi trent’anni dalla strage di Capaci, questo articolo non vuole essere semplicemente commemorativo, ma intende attuare un’analisi di quello che il giudice Giovanni Falcone ha effettivamente rappresentato per il nostro paese e quale sia l’eredità che ci ha lasciato, senza cadere in facili retoriche.