di Michele Gatto & Patricia Caprino
Durante il III secolo, nel pieno dell’anarchia militare, gli stravolgimenti politici erano all’ordine del giorno. Gli “imperatori soldato”, infatti, potevano rimanere vittime di guerre o usurpazioni, venendo così uccisi da altri pretendenti al trono che ne interrompevano il progetto di instaurazione dinastica. Un esempio tra i tanti può essere quello di Traiano Decio, usurpatore di Filippo l’Arabo e imperatore dal 249 d.C. al 251, anno della sua morte. Conosciuto soprattutto per aver perseguitato il cristianesimo e favorito una restaurazione dei costumi tradizionali, Decio tentò di consolidare il suo potere attraverso una chiara politica dinastica e, da questo punto di vista, un importante ruolo fu giocato dalla moglie Erennia Etruscilla.
