I DIOSCURI: GEMELLI DIVINI TRA SPARTA E ROMA

di Michele Gatto.

I Dioscuri rappresentano in maniera efficace come la cultura greca abbia influenzato quella romana. I due mitici gemelli, figli della regina spartana Leda, di suo marito Tindaro e di Zeus, hanno visto trasferire gradualmente il proprio culto dal luogo di origine, Sparta, a Roma. Questo grazie alla loro indole guerriera e alla natura divina, che gli avrebbe permesso di intervenire direttamente in alcune battaglie per difendere i popoli protetti. Perciò, l’immagine di Castore e Polluce è stata inoltre oggetto di rappresentazioni iconografiche dal forte carattere simbolico.

GERMANICO, NOMEN OMEN

di Michele Gatto.

I Romani sono ricordati per la loro potenza militare quasi inarrestabile, il che porta spesso a sottolinearne con una certa enfasi le poche sconfitte disastrose subite. Una di esse è certamente quella della foresta di Teutoburgo, in cui i Germani diedero inizio ad una rivolta sotto la guida di Arminio, un personaggio entrato nel mito. Meno famoso è invece il prosieguo di questa storia, che ha come protagonista Giulio Cesare Germanico. Egli attuò alcune campagne militari oltre il Reno che non solo stabilizzarono il limes, ma ristabilirono l’onore del popolo romano e delle legioni sconfitte. La politica realista di Tiberio impedì a Germanico di completare la vendetta su Arminio, ma il generale accrebbe enormemente la sua fama diventando uno dei beniamini del popolo, prima di essere inviato in Siria. I Latini sostenevano che il destino di una persona fosse scritto nel suo nome: evidentemente avevano ragione.

LA LUPA, SIMBOLO DEI ROMANI

di Michele Gatto.

Una delle storie che ci vengono raccontate fin da bambini è quella di Romolo e Remo, i gemelli fondatori di Roma. Al suo interno c’è però un personaggio che spicca più degli altri e viene considerato ancora oggi un simbolo della città eterna: la lupa. Con questo contributo, cercheremo di analizzarne meglio la figura ed il perché sia diventata immagine stessa dei Romani, anche per gli altri popoli. Indagheremo perciò gli aspetti sacri e i culti presenti a Roma che si ricollegavano alla lupa. Ovviamente, ciò comprende una panoramica sulle raffigurazioni ad essa dedicate, confermando l’importanza di un simbolo adottato fin dall’età augustea per indicare l’eternità di Roma e dei suoi cittadini. Vista l’attualità di questa identificazione, possiamo dire con certezza che l’operazione ha avuto successo.

GLI AZTECHI E LA PRATICA SACRIFICALE

di Michele Gatto.

Fare luce sulle popolazioni mesoamericane, o più in generale precolombiane, non è semplice a causa della scarsità di fonti, nella maggior parte dei casi spazzate via dall’arrivo degli Europei. Nonostante tutto, gli stessi cronisti che parteciparono alla conquista dell’impero azteco ci hanno lasciato dei resoconti utilissimi, sebbene parziali ed incompleti. Lo scopo di questo articolo è quello di provare a spiegare un aspetto fondamentale della vita degli Aztechi, cercando non solo di attuarne una breve ricostruzione, ma anche di illustrarne le reali motivazioni. Si tratta di una pratica che inorridì gli Spagnoli, poi da essi strumentalizzata per sostenere la barbarie di quella civiltà e giustificarne l’annientamento: il sacrificio umano.

ORIGINI E SVILUPPO DELL’ICONOCLASTIA NELL’IMPERO BIZANTINO

di Michele Gatto & William Puppinato.

Il fenomeno dell’iconoclastia è qualcosa di complesso, che ha segnato un’epoca all’interno dell’impero bizantino, influenzando non solo la sua politica interna, ma anche i rapporti già traballanti con l’Occidente. In questo articolo abbiamo sintetizzato al meglio il tema nei suoi punti principali per renderlo meno ostico, partendo prima di tutto dal contesto storico: a cavallo tra il VII e l’VIII secolo Bisanzio visse un periodo di grande difficoltà, superato con l’ascesa al trono di Leone III, artefice di varie riscosse militari. Eppure, Leone e suo figlio, l’imperatore Costantino V, vennero descritti da alcune fonti greche successive come “empi” e “precursori dell’anticristo”.
Le ragioni di questo astio vanno ricercate nell’appoggio concesso da entrambi alle teorie iconoclaste, che abbiamo cercato di analizzare: l’adorazione delle immagini era infatti ampiamente diffusa nei territori dell’impero bizantino. Ma la lotta tra gli iconoclasti e i loro avversari, fatta di dibattiti teologici, persecuzioni e risvolti politici, ebbe una portata ben più ampia di quanto si possa immaginare.

NICIA E LA DISFATTA ATENIESE IN SICILIA

di Michele Gatto.

La guerra del Peloponneso è indubbiamente uno degli eventi più importanti e conosciuti della storia greca, talmente vasto da contenere al suo interno vicende che farebbero tranquillamente storia a sé. Una di esse è la spedizione ateniese in Sicilia, conclusasi con una vera e propria catastrofe militare. A guidare questa campagna fu Nicia, un politico ateniese moderato, costretto suo malgrado dagli eventi e dal sistema democratico di Atene abilmente manipolato dall’ambizioso Alcibiade. Avvenimenti giunti fino a noi grazie a pagine memorabili di cronaca scritte da Tucidide.

TITO QUINZIO FLAMININO, IL “LIBERATORE” DELLA GRECIA

di Michele Gatto.

Fin dai primi secoli della sua esistenza Roma ha intessuto contatti e relazioni con il mondo greco. Se inizialmente erano dovuti soprattutto ai rapporti con le città della Magna Grecia e della Sicilia, dal II secolo a.C. si incrementarono decisivamente con la conquista della Grecia continentale. Questa conquista doveva però passare dalla vittoria sui Macedoni che la controllavano, trasformata abilmente in una liberazione fittizia dei Greci. Protagonista di queste vicende è stato Tito Quinzio Flaminino, console romano che sconfisse Filippo V e la cui personalità ben simboleggia le trasformazioni culturali conseguenti alla sempre più massiccia e continua influenza greca sul mondo romano.

L’ICONOGRAFIA DELLA PAX AUGUSTA

di Michele Gatto.

Il passaggio dalla Repubblica al Principato è il risultato di numerosi anni di guerre civili e dell’abile opera politica di Augusto, il quale introdusse un periodo di generale riappacificazione interna ed esterna, detto appunto Pax Augusta. Nonostante il personaggio Augusto non abbia bisogno di presentazioni, ripercorriamo brevemente le tappe che hanno condotto a questi esiti, passando ad analizzare come il ritorno alla concordia sia stato ampiamente celebrato attraverso l’uso delle immagini.

GIUSTINIANO E LA CELEBRAZIONE DELLA RENOVATIO IMPERII

di Michele Gatto.

Il regno di Giustiniano (527-565 d.C.) è considerato uno dei periodi di massimo splendore dell’impero d’Oriente, tanto da permetterci di azzardare l’affermazione secondo cui proprio la sua conclusione coincida anche con quella dell’impero di Roma e del mondo antico. Questo lungo regno, caratterizzato da diversi eventi di grande importanza, ha visto Giustiniano cimentarsi nella renovatio imperii, cioè la riconquista della parte occidentale dell’impero. Il parziale successo di questo tentativo venne ampiamente celebrato anche dal punto di vista iconografico, che il seguente articolo intende brevemente analizzare.

L’EREDITÀ STORICA DI GIOVANNI FALCONE

di Michele Gatto.

A quasi trent’anni dalla strage di Capaci, questo articolo non vuole essere semplicemente commemorativo, ma intende attuare un’analisi di quello che il giudice Giovanni Falcone ha effettivamente rappresentato per il nostro paese e quale sia l’eredità che ci ha lasciato, senza cadere in facili retoriche.