BISANZIO E I SUOI CONFINI: DALL’OCCIDENTE AI BALCANI

di Michele Gatto & Riccardo Marchetti

L’impero romano d’Oriente, o impero bizantino, ha rappresentato una realtà politica in grado di rigenerarsi continuamente nel corso della propria storia, nonostante le crisi interne ed esterne che lo hanno attraversato. Un aspetto fondamentale per la sua sopravvivenza è stato sicuramente la gestione dei confini, la cui elasticità ne ha provocato l’allargarsi ed il restringersi conseguentemente alle politiche di espansione o contenimento via via adottate, ma anche all’entità delle minacce esterne da affrontare. In ogni caso, questi confini non hanno mai segnato una netta separazione verso popoli vicini e lontani, ma anzi sono stati punto di contatto attraverso i quali estendere la propria influenza politica e culturale, come ai tempi del limes romano, così da affermare la supremazia universale dell’impero.

GIUSTINIANO E LA CELEBRAZIONE DELLA RENOVATIO IMPERII

di Michele Gatto

Il regno di Giustiniano (527-565 d.C.) è considerato uno dei periodi di massimo splendore dell’impero d’Oriente, tanto da permetterci di azzardare l’affermazione secondo cui proprio la sua conclusione coincida anche con quella dell’impero di Roma e del mondo antico. Questo lungo regno, caratterizzato da diversi eventi di grande importanza, ha visto Giustiniano cimentarsi nella renovatio imperii, cioè la riconquista della parte occidentale dell’impero. Il parziale successo di questo tentativo venne ampiamente celebrato anche dal punto di vista iconografico, che il seguente articolo intende brevemente analizzare.