L’ASCENDENZA DIVINA DI ALESSANDRO

di Michele Gatto

Alessandro Magno è uno dei personaggi storici più conosciuti, identificato principalmente come un grande condottiero militare in grado di espandere il proprio regno fino ai confini dell’India. Tuttavia, c’è un altro aspetto legato alla sua figura che ha contribuito ad accrescerne la leggenda: la sua presunta ascendenza divina. Oltre ai legami dinastici, che gli premettevano di vantare antenati divini, Alessandro fu definito “figlio di Zeus” dai sacerdoti di Zeus Ammone presso l’oasi di Siwa. Questo episodio avrebbe avuto dei risvolti decisivi a renderlo immortale e anche per coloro che ne raccolsero l’eredità politica, abili a sfruttarne propagandisticamente l’immagine a scopo legittimante. In questo modo, il fascino di Alessandro è riuscito ad attraversare indenne i secoli.

LA PIRAMIDE DI CHEOPE

di Emiliano Ancarola

Nell’immaginario comune, quando si pronuncia la parola Egitto immancabilmente si pensa all’archeologia. In effetti la civiltà egizia è stata una delle più floride dell’antichità e ci ha lasciato diverse tracce del suo passato, come templi, obelischi, oggetti in metallo prezioso, la grande sfinge ed imponenti aree funerarie tra cui la Valle dei Re e le piramidi, soprattutto quelle dell’altopiano di Giza. Se però Giza è diventata così importante, lo si deve ad un faraone ambizioso vissuto circa 4500 anni fa: il faraone Khufu, più comunemente conosciuto con il suo nome ellenico Cheope.