PAESTUM, CROCEVIA DI CULTURE

di Michele Gatto

Fondata alla fine del VII secolo a.C., Poseidonia divenne presto una delle città più ricche della Magna Grecia, cercando di colmare successivamente il vuoto politico lasciato dalla decaduta madrepatria Sibari. In seguito, i contatti con le popolazioni indigene, come i Lucani, avrebbero portato la polis ad assumere un tessuto sociale e culturale variegato, nel quale ebbero luogo numerose commistioni. Ciò non sarebbe cambiato nemmeno con l’arrivo dei Romani, ai quali probabilmente bisogna attribuire il passaggio al nome Paestum. Progressivamente abbandonata a partire dalla tarda antichità, la città venne “riscoperta” durante il XVIII secolo, diventando meta di intellettuali, artisti e viaggiatori del Grand Tour provenienti da tutta Europa, a conferma della vocazione multiculturale di Paestum.

CORSARI DELL’ANTICHITÀ: LA PIRATERIA A ROMA FRA IV E III SECOLO a.C.

di Rebecca Goldaniga

Chi erano i corsari più temuti dell’antichità? Come le potenze del Mediterraneo antico si relazionavano con loro? Ma soprattutto, sono esistiti anche dei pirati “romani”? Queste sono le domande alle quali il seguente articolo cercherà di dare una risposta. Attraverso la lettura e l’interpretazione delle testimonianze di Livio, Plutarco, Diodoro Siculo e Strabone, questa piccola ricerca ha tentato di dare un volto e un nome ai corsari “italici” per poi interrogarsi sulle modalità con cui Roma si affacciò sul bacino del Mediterraneo, iniziando ad estendere la sua egemonia sul mare.