di Rebecca Goldaniga
Ne “Il Gladiatore” (2000), Commodo appare ora pacato, ora collerico; ora fragile, ora crudele, ed il personaggio creato dalla regia di Ridley Scott pone l’accento su una figura storica che ancora oggi appare estremamente complessa. Del resto, il ritratto di una personalità del tutto eccezionale non è una mera invenzione hollywoodiana, ma è la stessa immagine di monarca eccentrico e tormentato che emerge da fonti quali Erodiano, Cassio Dione e l’autore dell’Historia Augusta. Persino il celebre ritratto conservato a Palazzo dei Conservatori restituisce un’idea di dualità: è quindi un essere a metà fra una realtà sensibile e una realtà ultraterrena. Ciò invita a riflettere sul significato dell’identificazione con una divinità come Ercole, ma prima di indagare in merito alla politica religiosa messa in atto da Commodo, non resta che soffermarsi sulla natura delle fonti che parlano di quest’ultima.
