di Davide Galluzzi
Fin dall’indomani della sua morte, avvenuta a Bosworth nel 1485, Riccardo III, ultimo re della dinastia Plantageneta, si trovò al centro di una massiccia campagna di demonizzazione cui fece seguito l’utilizzo della sua immagine come pietra di paragone della malvagità, della tirannia e della perversione umana. Come abbiamo visto, gli autori di epoca Tudor distrussero Riccardo per legittimare l’ascesa di Enrico VII, dando vita, però, al paradosso per il quale, ancora oggi, l’ultimo Plantageneto è al centro del dibattito e della rappresentazione culturale, raggiungendo una sorta di immortalità garantitagli da Shakespeare e dalla grandezza della sua opera. Un’immortalità, tuttavia, che condanna Riccardo III a essere per sempre immagine della tirannia e del male, offuscando la verità lentamente emersa con il lavoro degli storici.
