CARLO IV E LE CRISI REALI IN UNGHERIA

di Davide Galluzzi

La fine della Prima Guerra Mondiale portò grandi sconvolgimenti nell’Europa centro-orientale. Il crollo dei grandi Imperi che, da lungo tempo, dominavano la regione, condusse alla nascita di nuovi Stati che desideravano affermarsi e rafforzarsi e a una serie di sommovimenti politici.
L’Ungheria, in particolare, vide il rapido avvicendarsi di diversi regimi politici, passando dalla storica monarchia alla repubblica democratica sfociata poi in quella socialista, per tornare, infine, a una monarchia restaurata, una “monarchia senza re” affidata al reggente Miklós Horthy. Questo riapriva il dibattito intorno alla figura del monarca, tanto più feroce in quanto un re incoronato, in linea teorica, esisteva già: Carlo IV d’Asburgo, la cui precedente rinuncia al trono era considerata da molti, egli in primis, come non valida.
Proprio dei due tentativi di Carlo IV, falliti a causa dell’opposizione dei cosiddetti Stati successori, delle Grandi Potenze e di parte della leadership ungherese, parleremo in questo articolo.

LA STREGONERIA NELL’UNGHERIA D’ETÀ MODERNA

di Davide Galluzzi

Parlare di stregoneria e caccia alle streghe nell’Ungheria d’Età Moderna significa parlare di un fenomeno estremamente complesso. Non bisogna infatti dimenticare come, per buona parte del periodo considerato, il Regno non fosse diviso solo politicamente, con maggior parte del territorio sotto dominazione ottomana, ma anche religiosamente, con una forte presenza calvinista in diverse regioni ungheresi. Questa divisione della cristianità ebbe un ruolo fondamentale nelle peculiarità della caccia alle streghe ungherese grazie allo sviluppo di una assai più cauta demonologia calvinista. La complessità di questo fenomeno, tuttavia, non consiste solo nell’aspetto religioso, ma anche nel fatto che l’analisi della stregoneria, in Ungheria come altrove, comporta l’analisi di numerosi aspetti delle società d’Età Moderna e impone un approccio multidisciplinare che non si limiti alla mera ricostruzione degli eventi o al solo aspetto religioso.

L’ASSEDIO DI BELGRADO DEL 1456 TRA STORIA E ATTUALITÀ

di Davide Galluzzi

Se dovessimo chiedere a qualcuno di parlare di un evento che ha segnato i primi cinque decenni del XV secolo, probabilmente, sentiremmo la risposta “caduta di Costantinopoli” o “disfatta di Varna”. In pochi, forse, ricorderebbero l’assedio di Belgrado del 1456 e la vittoria delle armate cristiane contro le forze ottomane del sultano Maometto II. Proprio questo, ossia la ricostruzione degli eventi e una breve analisi dell’uso pubblico di quell’avvenimento che oggi si fa in Ungheria, è il tema di questo breve articolo.

IL PALAZZO CADUTO NELL’OBLIO. LA MEMORIA DEL SOCIALISMO E L’UNGHERIA DI OGGI

di Davide Galluzzi

Il collasso del socialismo in Europa orientale portò, tra le altre conseguenze, a un vivace dibattito storiografico sulla natura dei passati regimi e sulla memoria del periodo socialista.
In questo articolo parleremo della memoria del socialismo in Ungheria attraverso l’analisi di tre luoghi simbolo (il Pantheon dei lavoratori, il Memento Park e la Terror Háza) che costruiscono, in modo radicalmente diverso tra loro, la memoria di questo passato recente.