IL VIAGGIO NEL MEDIOEVO: IL MERCANTE E GLI SPOSTAMENTI TRA LEVANTE E OCCIDENTE

di Riccardo Marchetti.

Gli orizzonti degli uomini del Medioevo erano tutt’alto che ristretti: viaggi per terra e per mare capaci di collegare Londra e le Fiandre con il Mediterraneo Orientale e il Mar Nero.
I mercanti non restavano certo rintanati nei fondaci ma accompagnavano le loro merci, incontravano i fornitori e allestivano spedizioni. Rotte e percorsi erano stabiliti con precisione, indicando con estrema accuratezza dove e quando i convogli avrebbero fatto tappa. Viaggi, scoperte e scambi di informazioni attraverso incontri vicini e lontani, tanto alla ricerca di mercati quanto di persone e culture.

AMMINISTRAZIONE E POLITICA NELLA PROVINCIA D’ASIA TRA ROMA E MITRIDATE EUPATORE

di Alessio F. Leo.

Gli elementi nodali che determinano la struttura di uno Stato sono, per definizione, quello militare e quello amministrativo, chiamato ad organizzare il controllo del territorio secondo le esigenze e le modalità espresse dalla sua classe dominante attraverso le varie epoche storiche. Modalità di controllo territoriale che variano nel tempo e sono inscindibilmente legate a chi, all’interno di una data società, detiene il potere e lo applica. Differenti modelli amministrativi possono coesistere nello stesso tempo ma non nello stesso luogo nella misura in cui esistono classi sociali differenti che detengono il potere e lo organizzano di conseguenza per i propri scopi, come nel caso qui preso in esame. La storia amministrativa dell’Asia minore nel I secolo a.C. ben si presta a mettere in luce ciò, nonché a fornire alcuni elementi per provare a leggere la guerra mitridatica non soltanto come lo scontro di eserciti differenti ma come scontro tra sistemi sociali e politici differenti.

280-265 a.C.: IL REGNO DI AREO I TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE

di Luca Segagni.

Nonostante il suo regno sia scarsamente documentato, a differenza di quello dei re riformatori Agide IV e Cleomene III, Areo I è stato sicuramente uno dei primi sovrani spartani che intendeva non solo restituire alla città la sua antica dimensione di stato egemone nel Peloponneso, ma anche ‹‹scambiare il suo profilo politico tradizionalmente eccezionale con uno di normalità “ellenistica”››.