OLTRE PEAKY BLINDERS: OSWALD MOSLEY E IL FASCISMO INGLESE

di Federico Sesia

Grazie alla popolare serie Netflix Peaky Blinders il grande pubblico ha sentito parlare di sir Oswald Mosley e del suo partito, la British Union of Fascists (BUF), anche se calati nel contesto romanzato della narrazione televisiva. Un fenomeno marginale come i movimenti fascisti inglesi ha quindi ricevuto un’attenzione che va oltre la ristretta cerchia degli addetti ai lavori, cosa notevole se si considera la scarsa rilevanza del fenomeno nella storia contemporanea delle isole. Nel corso degli anni Venti e Trenta infatti la diffusione di gruppi e partiti più o meno ispirati dal fascismo ha avuto risonanza ridotta nell’anglosfera, principalmente per ragioni di ordine interno ai paesi in questione.

LA FIGURA DI RICCARDO III, TRA USO PUBBLICO E STORIA

di Davide Galluzzi

Fin dall’indomani della sua morte, avvenuta a Bosworth nel 1485, Riccardo III, ultimo re della dinastia Plantageneta, si trovò al centro di una massiccia campagna di demonizzazione cui fece seguito l’utilizzo della sua immagine come pietra di paragone della malvagità, della tirannia e della perversione umana. Come abbiamo visto, gli autori di epoca Tudor distrussero Riccardo per legittimare l’ascesa di Enrico VII, dando vita, però, al paradosso per il quale, ancora oggi, l’ultimo Plantageneto è al centro del dibattito e della rappresentazione culturale, raggiungendo una sorta di immortalità garantitagli da Shakespeare e dalla grandezza della sua opera. Un’immortalità, tuttavia, che condanna Riccardo III a essere per sempre immagine della tirannia e del male, offuscando la verità lentamente emersa con il lavoro degli storici.

EDOARDO VI TUDOR

di Beatrice Cattaneo

Nel novero dei personaggi dimenticati e rivalutati solo di recente, vi è anche Edoardo VI Tudor, l’erede tanto bramato da uno dei più celebri sovrani della storia: Enrico VIII.  Il re bambino è stato spesso trascurato dalla storiografia, che ha invece favorito un’analisi molto più ampia di personaggi come Elisabetta I e Maria. Il breve regno di Edoardo VI (1547-1553), tuttavia,  trattato spesso solo come un periodo di transizione, apportò in realtà modifiche capaci di gettare le basi per i regni futuri, in particolar modo per quello di Elisabetta I.

IL CAFFÈ E LE SALE DA CAFFÈ NELL’EUROPA DI ETÀ MODERNA

di Davide Galluzzi

L’arrivo del caffè in Europa e l’apertura delle prime sale da caffè ebbero conseguenze assai importanti per la società europea di Età moderna.
Da un lato, infatti, nacque un fervente dibattito medico intorno alla bevanda, dall’altro i luoghi in cui il caffè veniva consumato portarono a un’evoluzione della sociabilità e allo sviluppo della sfera politica, economica e intellettuale.