di Giacomo Cozzaglio.
All’inizio del XX secolo, la stampa americana e soprattutto i giornalisti che la animavano erano noti con una parola dal sapore dispregiativo: muckrackers, ovvero rastrellatori di letame. Il termine fu coniato nel 1902 dal presidente Theodore Roosevelt per riferirsi a quella parte del mondo del giornalismo che si occupava prevalentemente della denuncia dei mali della società americana contemporanea.
Si trattava di un filone che comprendeva periodici come i settimanali e i mensili i cui dipendenti si occupavano di raccontare i disagi sociali nelle metropoli statunitensi in espansione e il dilagare del malaffare e delle frodi nel mondo della finanza. Questi giornalisti si distinsero nella connotazione assai professionale del loro lavoro che pose le basi del moderno giornalismo d’inchiesta: la raccolta di informazioni, dati e testimonianze verificabili divennero le armi con le quali sfidare l’enorme influenza dei grandi capitali. Questo articolo si occupa di una di queste giornaliste, Ida Tarbell, che mise i bastoni fra le ruote a una delle più grandi aziende statunitensi, la Standard Oil Company.