L’ASCENDENZA DIVINA DI ALESSANDRO

di Michele Gatto

Alessandro Magno è uno dei personaggi storici più conosciuti, identificato principalmente come un grande condottiero militare in grado di espandere il proprio regno fino ai confini dell’India. Tuttavia, c’è un altro aspetto legato alla sua figura che ha contribuito ad accrescerne la leggenda: la sua presunta ascendenza divina. Oltre ai legami dinastici, che gli premettevano di vantare antenati divini, Alessandro fu definito “figlio di Zeus” dai sacerdoti di Zeus Ammone presso l’oasi di Siwa. Questo episodio avrebbe avuto dei risvolti decisivi a renderlo immortale e anche per coloro che ne raccolsero l’eredità politica, abili a sfruttarne propagandisticamente l’immagine a scopo legittimante. In questo modo, il fascino di Alessandro è riuscito ad attraversare indenne i secoli.

BREVE STORIA DEGLI ARCHIVI: MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA

di Federica Fornasiero

A seguito della caduta dell’Impero Romano d’Occidente e della nascita dei regni romano-barbarici, l’unità archivistica romana subì un duro colpo: le pratiche archivistiche persero quella continuità che aveva caratterizzato l’antichità romana; andò altresì scemando anche l’importanza di un centro regolatore delle pratiche di ricezione e ordinamento della documentazione prodotta. Tuttavia, a partire dalla tarda antichità fino all’Età Moderna non si perse la consapevolezza dell’importanza di salvaguardare i documenti.

LA LOTTA PER LE INVESTITURE: LO SCONTRO EPOCALE TRA PAPATO E IMPERO

di Federica Fornasiero

Tra XI e XII secolo, papato e impero si scontrarono in quella che verrà poi definita la lotta per le investiture. Questo fu un vero e proprio conflitto, caratterizzato da scomuniche, nomine e deposizioni, che esplose tra le due massime autorità dell’epoca per affermare la supremazia politica, economica, territoriale e simbolica. Al centro della disputa vi era il diritto di nominare i vescovi del Sacro Romano Impero, un privilegio che da tempo legava gli alti prelati all’imperatore mediante rapporti vassallatico-beneficiari, mediante cioè investitura. A partire dall’XI secolo, la temperie socioculturale, religiosa e politica dell’Europa stava cambiando. In questo fervente clima maturò non solo la controversia per stabilire chi dovesse per diritto nominare gli alti prelati, ma anche chi potesse vantare la supremazia sull’altro e sulla comunità dei fedeli: il papa o l’imperatore?

VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT. DAL PARTICOLARISMO ALL’UNIVERSALISMO GRAFICO ALTOMEDIEVALE: MEROVINGICA E CAROLINA

di Federica Fornasiero

L’evoluzione della scrittura, dai geroglifici egiziani alla scrittura carolina, ha subito variazioni significanti legate a contesti storici e culturali. Tra il VI e il IX secolo, si sviluppò il cosiddetto particolarismo grafico, che cedette poi il passo alla scrittura carolina, gradualmente diffusasi in tutta l’Europa latina.

LO SCONTRO TRA GIOVANNI XXII E MATTEO VISCONTI, I SUOI FIGLI E I SUOI FAUTORI: OMNES DE PRAVITATE HERETICA LEGIPTIME CONDENNATOS

di Federica Fornasiero

In questo breve articolo si è cercato di spiegare una questione complessa, dalla svariate sfaccettature e considerabile sotto diversi punti di vista. Si è quindi cercato di fare una sintesi che possa essere il più possibile esaustiva e che possa anche stimolare la curiosità dei lettori. Si è visto come la lotta tra papato e impero si intersechi con la famigerata questione ghibellina italiana e come il pontefice e l’imperatore si siano mossi su un terreno tutt’altro che solido. Si è voluto inoltre considerare, anche attraverso le fonti, come si agì nei confronti di chi si reputava ribelle e come questa disobbedienza venisse paragonata al crimine di eresia. È inoltre interessante notare come cambino le strategie di attacco o difesa in base alle contingenze. Mosse e contromosse hanno delineato un quadro sicuramente complicato, ma estremamente interessante.

PATARINI E PATARIA: LE RIVOLTE RELIGIOSE NELLA MILANO DELL’XI SECOLO

di Federica Fornasiero

La pataria fu un movimento riformatore spontaneo sviluppatosi verso la metà dell’XI secolo in Lombardia dalla predicazione di Arialdo, che inaugurò la lotta al clero corrotto, simoniaco e nicolaita. L’intento del movimento era quello di ricondurre la Chiesa agli originali insegnamenti evangelici: povertà, condivisione dei beni, rigore morale e rinuncia al potere. La pataria andò definendosi e diffondendosi in un periodo – il XI secolo – già segnato da tentativi di riformare la chiesa; tuttavia, gradualmente, dopo una prima fase maggiormente radicale, la spinta riformatrice si ridimensionò fino ad essere parzialmente assorbita dalla riforma gregoriana, soprattutto alla morte dei capi patarini.

LO STATO VISCONTEO: FASI ESPANSIVE E GOVERNO SIGNORILE

di Federica Fornasiero

I Visconti furono una delle principali famiglie nobili italiane, tra le più antiche e potenti: riuscirono ad imporsi gradualmente sulla scena politica sin dal X secolo e a governare, quasi ininterrottamente, su Milano e sulla Lombardia storica per circa due secoli, dal 1277 al 1447. L’estensione territoriale dello stato visconteo fu sicuramente una cartina tornasole delle doti politiche, militari, diplomatiche e amministrative della dinastia. Tuttavia, si possono individuare diverse fasi espansive che andarono di pari passo con le diverse congetture locali, nazionali e internazionali.

QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA: INQUISITORI E INQUISIZIONE MEDIEVALI

di Federica Fornasiero

Gli inquisitori agivano nel rispetto dell’ortodossia religiosa e in difesa dei valori e degli insegnamenti della Chiesa e delle scritture. L’uso della violenza, dell’intimidazione – anche psicologica – e del serrato controllo dottrinale sono aspetti che non possono essere sottovalutati e che furono reputati necessari per evitare che le ideologie eterodosse prendessero il sopravvento. Si doveva inoltre difendere il primato ecclesiastico nella predicazione e nella divulgazione del verbo divino: l’approccio alle scritture, la loro interpretazione, comprensione e diffusione non poteva essere delegato, ed era un diritto e un dovere del solo clero. Il fine dell’azione inquisitoriale era ricondurre l’eretico nell’alveo dell’ortodossia attraverso il processo e la predicazione. Si è cercato pertanto di riassumere quantomeno le principali caratteristiche dell’Inquisizione e degli inquisitori medievali. Ovviamente, l’attività antiereticale non è ascrivibile solo ed esclusivamente a questo periodo storico, ma continuò a palesarsi, svilupparsi e irrigidirsi nei secoli successivi e soprattutto nell’Età Moderna.

DONNE CRIMINALI NEL BASSO MEDIOEVO: STORIA SOCIALE E STORIA DI GENERE

di Federica Fornasiero

Negli ultimi trent’anni circa la storia sociale e la storia di genere hanno avuto un impulso notevole. Anche le donne, a lungo escluse dalla società “maschile” e di conseguenza dalla storiografia, hanno iniziato ad attirare l’attenzione degli storici e delle storiche. Stiamo parlando non più solo di grandi figure femminili del passato, ma anche di donne comuni, la cui quotidianità fu frammentariamente riportata: la presenza muliebre nelle fonti medievali è per lo più scarsa ed è sicuramente inferiore alla presenza della controparte maschile. Questo articolo si propone quindi di spiegare quali siano le cause di questa penuria di informazioni a livello documentario e della conseguente lacuna storiografica che ne derivò, nonché di riflettere sulla criminalità femminile nel Basso Medioevo. Si vorrà inoltre presentare un contributo di genere, che non si limiti alla mera storia femminile, ma che consideri quindi l’imprescindibile rapporto tra i sessi nella società. Una società che non dimentichiamoci essere intimamente patriarcale e a misura d’uomo.

IL VIAGGIO NEL MEDIOEVO: IL MERCANTE E GLI SPOSTAMENTI TRA LEVANTE E OCCIDENTE

di Riccardo Marchetti

Gli orizzonti degli uomini del Medioevo erano tutt’alto che ristretti: viaggi per terra e per mare capaci di collegare Londra e le Fiandre con il Mediterraneo Orientale e il Mar Nero.
I mercanti non restavano certo rintanati nei fondaci ma accompagnavano le loro merci, incontravano i fornitori e allestivano spedizioni. Rotte e percorsi erano stabiliti con precisione, indicando con estrema accuratezza dove e quando i convogli avrebbero fatto tappa. Viaggi, scoperte e scambi di informazioni attraverso incontri vicini e lontani, tanto alla ricerca di mercati quanto di persone e culture.

POVERI, POVERTÀ E CARITÀ NEL BASSO MEDIOEVO

di Federica Fornasiero

Chi è “il povero”? È davvero difficile cercare di rispondere a questa domanda, soprattutto perché questa condizione cambia nel tempo e nello spazio, parallelamente al variare del contesto in cui essa si sviluppa e si esplicita. Quest’ultima è inoltre legata a mutamenti naturali, economici, sociali, culturali e psicologici, nonché alla sensibilità con la quale ogni società ci si confronta. Per definire il concetto di povertà si deve quindi considerare, analizzare e studiare il contesto storico, economico, sociale e culturale nel quale matura e si rivela. Inoltre, “povertà” non esprime una condizione o un’idea univoca e assoluta, bensì relativa non solo alla società in cui si esplicita, ma anche all’individuo che è parte di essa e che si percepisce più o meno adeguato agli standard socio-economici e culturali della comunità a cui appartiene.

LA CULTURA DEL MERCANTE MEDIEVALE

di Riccardo Marchetti

L’emergente ceto mercantile fu sicuramente abile nel plasmare la realtà del proprio tempo; i suoi membri non si limitarono alla sfera economica della loro attività ma divennero al contempo commercianti, politici, diplomatici, scrittori e mecenati. Tutto questo fu reso possibile soprattutto grazie ad una attenta preparazione culturale, in grado di divenire un vero e proprio contraltare a quella ecclesiastica. La cultura mercantile, a cavallo dei secoli XIV e XV, si dimostrò essere uno dei maggiori veicoli di innovazioni, oltre che l’ultima grande manifestazione della civiltà medievale.

IL SINDACATO DEL PODESTÀ NEL MEDIOEVO

di Federica Fornasiero

La parola sindacato ha subito una notevole trasformazione nel tempo, a partire dal concetto romano della difesa e tutela, al contemporaneo rimando ad una associazione di salvaguardia di interessi comuni ad una categoria. In età comunale e signorile, la sua evoluzione sfociò in una forma di controllo giuridico-finanziario dell’operato e della gestione della cosa pubblica da parte del podestà cittadino, al quale per un limitato periodo di tempo ne era demandata l’amministrazione.

LA MARGINALITÀ NEL BASSO MEDIOEVO

di Federica Fornasiero

Questo articolo intende proporre una succinta analisi circa la marginalità nel Basso Medioevo, con particolare attenzione a vagabondi, mendicanti e prostitute. La questione della emarginazione nel Medioevo rimane tuttora aperta. Gli storici sempre più si stanno interessando a questi temi, soprattutto dando maggiore attenzione alla sfera femminile, sulla quale a lungo è pesato un assordante silenzio storiografico. La strada da percorrere è ancora lunga, probabilmente tortuosa, ma sicuramente molto interessante e stimolante. Inoltre, il problema, decisamente complesso e sfaccettato, merita un’attenzione particolare e analisi maggiormente aggiornate e approfondite, che possano infine dare voce a quelle categorie di reietti a lungo sottovalutate e ignorate.

BERNABÒ VISCONTI E LA PRESA DI REGGIO

di Federica Fornasiero

Reggio Emilia era considerata, nel XIV secolo, una città allettante dal punto di vista commerciale, militare e geopolitico. Per questo motivo venne a lungo contesa tra i Visconti – in vista di una lungimirante espansione padano-emiliana – e gli Este. Il Comune, al tempo sotto la dominazione dei Gonzaga, faceva inoltre gola sia a Firenze, sia allo Stato Pontificio. La presa di Reggio pertanto costituì per i Visconti un’importante occasione per piegare le altre signorie e la nobiltà locale a un rapporto di subordinazione vassallatica, allo scopo di costruire un vasto, ricco e accentrato stato visconteo.
Parigi sarà ben valsa una messa, ma per Reggio…beh per Reggio si sono fatte pazzie!

QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA: ERESIE ED ERETICI MEDIEVALI

di Federica Fornasiero

Si fa spesso l’errore di associare il Medioevo con la caccia alle streghe, donne a cavallo di bastoni o scope, sfreccianti nel cielo e dedite a demoniaci rituali orgiastici, sabba, malefici di ogni genere e sorta, sprezzanti delle istituzioni e coraggiose anticonformiste, infine torturate e condotte al rogo. Beh, non che durante il Medioevo non si siano accese pire e purificati empi animi deviati, ma non si può ancora parlare di stregoneria almeno fino al XV secolo. Ma allora a cosa si fa riferimento?

PUNIRNE UNO, EDUCARNE CENTO

di Davide Longo

Cosa lega Castruccio Castracani, signore di una importante porzione di Toscana a inizio Trecento, e il noto motto delle Brigate Rosse che fa da titolo a questo articolo? La violenza, potremmo rispondere, o meglio una certa idea di violenza, che oltre a colpire direttamente un individuo o un gruppo di persone, arriva ad avere un valore educativo, didattico e repressivo nei confronti di una collettività. In questo articolo ci si concentra proprio su questo tipo di violenza esercitata da Castruccio negli anni del suo regime signorile, tenendo presente che talvolta una modifica urbanistica può in effetti essere altrettanto violenta di una esecuzione sommaria, sulla pubblica piazza, del nemico sconfitto.

A TRUE ACCOUNT OF A CELEBRATED SECRET

di Federica Fornasiero

Noi di Scacchiere Storico abbiamo più volte puntualizzato che le colonne portanti del fare storia sono e devono essere le fonti, di qualsiasi epoca e luogo, di qualsiasi “parte”, fonti volontarie e involontarie, falsi storici e documentazione pubblica; insomma, per farla breve, tutto ciò che è prodotto dall’uomo nel tempo e nello spazio è considerato o considerabile una fonte. In questo articolo, dunque, si spiegherà nello specifico un fenomeno che ben si presta a questa tipologia di analisi, ossia la taumaturgia regia in relazione alla scrofolosi, presentando anche una fonte utile ad analizzare il fenomeno preso in esame.

IL DRAGO NELL’IMMAGINARIO MEDIEVALE

di Riccardo Marchetti

Il Medioevo è senza dubbio il periodo storico sul quale l’uomo contemporaneo ha lavorato più di fantasia. La versione fantastica dell’età di mezzo è così radicata da essere, per i non addetti ai lavori, spesso difficilmente scindibile dalla parte storica. Tra le immagini più comuni che albergano nella mente, per quanto riguarda il Medioevo di stampo fantastico, vi è quella di un cavaliere intento a sconfiggere un drago.